Siamo oramai alle porte del 2026, utilizziamo quotidianamente strumenti digitali avanzati, intelligenza artificiale, piattaforme cloud e sistemi di sicurezza sempre più sofisticati.
Eppure continuiamo a cadere nelle truffe online.
Il punto non è che “non sappiamo usare la tecnologia”.
Il problema è l’opposto: ci fidiamo troppo.
Negli ultimi anni gli attacchi di phishing hanno fatto un salto di qualità radicale.
Non si tratta più di email scritte male o link palesemente sospetti. Oggi parliamo di messaggi costruiti con precisione, spesso generati o supportati dall’AI, personalizzati sulla base delle nostre tracce digitali: ruoli professionali, relazioni, interessi, abitudini.
Secondo ENISA, oltre l’80% degli incidenti di sicurezza ha origine da un’interazione umana: un clic, una risposta, un file aperto senza verificarne la provenienza.
CISA e Clusit confermano lo stesso scenario: la maggior parte degli attacchi riesce non perché i sistemi siano deboli, ma perché le persone vengono indotte a fidarsi nel momento sbagliato.
Questo cambia completamente il paradigma della sicurezza.
Oggi la cybersecurity non è più solo una questione di firewall, antivirus o strumenti di rilevamento avanzati.
È, prima di tutto, una questione di attenzione, consapevolezza e comportamento.
Cosa fare, ogni giorno, nella pratica
La difesa più efficace parte da abitudini semplici, ma costanti:
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Non fidarsi mai delle comunicazioni che creano urgenza o pressione emotiva
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Verificare sempre il mittente reale, non solo il nome visualizzato
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Limitare le informazioni condivise pubblicamente, soprattutto sui social professionali
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Diffidare di richieste “insolite”, anche se sembrano provenire da contatti noti
Non serve diventare paranoici. Serve diventare consapevoli.
Spesso la differenza tra un incidente e un attacco sventato non è una tecnologia in più, ma cinque secondi di attenzione prima di cliccare.
Nel 2026, la sicurezza non fallisce perché manca la tecnologia.
Fallisce quando diamo per scontato che la tecnologia ci protegga sempre, comunque, da tutto.
Il vero perimetro di sicurezza oggi passa dalle persone.
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(Fonti: ENISA, CISA, Clusit)